Irene BiolchiniLa storia di Irene Biolchini ha quasi cento anni ma il dolore e il desiderio, quasi la necessità, di vendetta che la percorrono sono sentimenti strettamente attuali.

La vicenda di Irene Biolchini è la storia di una giovane donna abbandonata incinta dal padre del suo bambino, dall’uomo che ama e che ha creduto di sposare; una donna lasciata e derisa, al quinto mese di gravidanza, a cui il padre dice: “O lo uccidi o ti uccido”.

È qui che sta la necessità della vendetta, perché quella di Irene è una storia di vendetta sì, ma anche di amore: l’amore umiliato per un uomo, l’amore disperato per un figlio in arrivo, l’amore feroce per la vita.

Nella Sardegna degli anni Venti del Novecento, l’onta subìta da Irene dovrebbe essere lavata col suo sangue: le donne abbandonate, in genere, si uccidono per la vergogna e per il disonore che da loro ricade anche sull’intero gruppo familiare. Ma Irene sa che, uccidendosi, toglierebbe la vita anche al bambino che porta in grembo e così, con lucida disperazione, decide che a pagare quell’affronto debba essere colui che l’ha procurato: Domenichino, il suo ex fidanzato, il padre del figlio che aspetta.

Al quinto mese di gravidanza, con la pistola che lo stesso Domenichino le ha regalato come prova del suo amore, Irene si allena a sparare nella terra e missa, un monticciolo deserto vicino a Tertenìa, il suo paese. Chiede l’aiuto del bandito Samuele Stochino, la Tigre dell’Ogliastra, che le insegna a maneggiare l’arma, a puntare e fare fuoco su di un obiettivo. Con Samuele, Irene stringerà un patto di amicizia e riconoscenza che durerà tutta la vita.

È col coraggio ultimo di madre e quello indomabile che solo le donne sanno avere (e quelle sarde in particolare) che Irene incontra Domenichino in un pomeriggio uggioso di ottobre e con un colpo in fronte lo uccide.

Simonetta DelussuA narrare la storia di Irene Biolchini, la storia di un delitto d’onore in cui, per una volta, la donna non è la vittima (non l’ultima, almeno) è la studiosa e professoressa sarda Simonetta Delussu. Originaria di Tertenìa, dove è tornata a vivere dopo la laurea in Lettere e Filosofia a Roma e la cattedra in un’università tedesca, Simonetta Delussu conosce la storia di Irene grazie ai racconti della nonna Conchedda e degli altri anziani del paese. Il fascino che il carattere forte e fiero della giovane mamma suscita in lei è tale che nel 2012 decide di dedicarle un libro Delitto d’onore – La storia di Irene Biolchini. Dopo tre anni e un’ininterrotta ricerca di copertina "Delitto d'onore"documenti e testimonianze, Simonetta Delussu dà vita ad una riedizione aggiornata di quel libro, con particolari e informazioni inediti.

Quella dell’autrice è una narrazione che allarga i confini della cronaca e si estende fino a dare la descrizione precisa e puntuale di uno spaccato di realtà della Sardegna di quegli anni, dove “leggi arcane e feroci” regolano ancora i rapporti tra le persone. Accanto allo svolgimento dei fatti, si trova l’approfondimento psicologico che indaga le ragioni, i sentimenti e la sofferenza di una giovane donna, illusa con promesse di matrimonio e poi abbandonata incinta.

Dal 1 settembre, “Delitto d’onore – La storia di Irene Biolchini” sarà di nuovo nelle librerie.

L’articolo di Vistanet sulla ristampa del libro.