Settant’anni dal 25 aprile 1945, quando, attraverso la radio, il Comitato di Liberazione Nazionale annunciò al Paese intero la fine della Seconda Guerra Mondiale e la Liberazione dell’Italia dal giogo nazi-fascista. Cinque anni di conflitto che avevano messo in ginocchio il territorio nazionale e rivoluzionato l’assetto geo-politico dell’Europa.

La guerra combattuta nei campi di battaglia e quella vissuta nelle città e nelle campagne italiane sono due facce molto diverse di una stessa medaglia e per raccontarle al meglio, ricordando quegli anni difficili e gli episodi dimenticati, la casa editrice Parallelo45 Edizioni ha dedicato un intero catalogo alla celebrazione del settantesimo Anniversario della Liberazione d’Italia.

All’interno del catalogo, otto libri che descrivono la Storia di quel lustro dal punto di vista dei cittadini comuni, protagonisti di veri e propri atti di eroismo rimasti sconosciuti, come ne “I ribelli della Val Tidone” opera autobiografica di Roberto Zambianchi, che racconta la Resistenza di un gruppo di giovani partigiani tra Pavia e Piacenza; ma anche fatti di cronaca che gettano una luce nuova su fenomeni a volte trasfigurati dalla retorica politica e storica, come ne “Il caso Manzoni”, storia dell’eccidio della famiglia dei conti Manzoni il 7 luglio 1945, delitto di cui furono accusati un gruppo di ex partigiani vicini al Partito Comunista.

 

Le trame degli otto libri:

Piacenza Liberata (di Ermanno Mariani) – La trama parte dal gennaio 1945 seguendo gli eventi territoriali che quasi quotidianamente portano ad arresti, caccia grossa ai partigiani e ai renitenti, uccisioni, rappresaglie, e poi il veloce riorganizzarsi della Resistenza, scontri, attacchi, scambi di prigionieri, battaglie. Vengono raccontate le frenetiche, epiche e dolorose giornate che precedettero e immediatamente seguirono, in accordo e con il concorso degli Alleati, la liberazione di Piacenza, giungendo a documentare l’immediato dopoguerra, lo strascico di ferite e vendette, gli esiti dei processi e dell’applicazione della cosiddetta “amnistia Togliatti”, per terminare con uno sguardo all’oggi, al persistente, difficile rapporto con la memoria collettiva e al permanere dei segni di una vicenda che travolse anche i più isolati villaggi delle nostre montagne e rese deserta e in macerie la città.

copertina "Il caso Manzoni"Il caso Manzoni (di Fabio Mongardi) – Notte del 7 luglio 1945: in una piccola frazione della bassa Romagna vengono brutalmente sterminati tutti i componenti della famiglia dei conti Manzoni, grossi proprietari terrieri e lontani parenti dello scrittore Alessandro Manzoni. Per quella strage saranno arrestati alcuni anni dopo un gruppo di ex partigiani vicini al partito comunista. L’eccidio, mai del tutto chiarito, provocò all’epoca forti polemiche e interrogazioni parlamentari. Ancora oggi si discute e ci si interroga sulle vere motivazioni che spinsero quegli uomini, a guerra finita, a compiere quel gesto scellerato. A metà strada fra il noir e il romanzo d’inchiesta, il testo si cala dentro la storia, rievocando, attraverso la voce dei protagonisti, la drammatica atmosfera da guerra civile che ha insanguinato l’Italia di quegli anni.

I ribelli della Val Tidone (di Roberto Zambianchi) – Questa forma di memoriale è il frutto delle ricostruzioni dei mesi di lotta partigiana che l’autore ha condiviso con i suoi ex-compagni di avventura. Nei 52 episodi narrati con stringente sequenza di percorsi personali, azioni di squadra, profili di personaggi incontrati, episodi drammatici e comportamenti brutali si sente scorrere il tempo della Resistenza, si vede il giovane Roberto e i suoi inseparabili amici impegnati in imprese sempre rischiose ed efficaci, affrontate con coraggio, generosità, decisione, lucidità e a volte con forte tensione e paura. Ciò che coinvolge è la perfetta organizzazione della Squadra Volante stanziata a Pecorara e a Pianello, in cui Roberto è inserito. Si trovano frequenti richiami a due pensieri dominanti: la stima e la riconoscenza ai montanari e ai sostenitori dei partigiani, e il forte senso di scelta libera che ognuno aveva nelle questioni quotidiane, “perché noi eravamo liberi, magari anche liberi di morire”.

copertina de "Il Treno Fantasma"Il treno fantasma (di Massimo Brunello) – Sembra che ai nostri giorni, a parte i libri di scuola, l’ultimo Conflitto Mondiale sia finito nel dimenticatoio. Questo romanzo racconta una storia vera, sensazioni ed emozioni. Mettendo a fuoco alcuni aspetti della vita quotidiana e alternando l’azione con delle puntualizzazioni storiche, è uno spaccato di quello che gli italiani hanno vissuto in quegli anni, fondamentali per il futuro della nostra Nazione.

copertina di "Ricostruzione dell'azione antifascista"Ricostruzione dell’azione antifascista nel territorio cremonese e piacentino (di Andrea Vairani) – Un’analisi storica-sociale del fenomeno della Resistenza, che è stato il più importante per la futura Repubblica Italiana, perché ha posto le basi per il vero esercizio democratico ed ha offerto gli strumenti per porre in essere una Democrazia di fatto, non solo sulla carta.

copertina de "Il capitano Mac"Il capitano Mac (di Ermanno Mariani) – Il Capitano Mac è una straordinaria figura di ufficiale inglese che, riuscito nel settembre del 1943 a sottrarsi alla cattura e alla deportazione in Germania, scelse di unirsi ai partigiani piacentini guidandoli con successo in importanti azione di guerriglia contro le forze militari mussoliniane ed hitleriane. Di Archibald Donald Mackenzie, emerge l’eccezionalità della sua figura e del suo comportamento.

copertina de "La resistenza in Val Nure"La Resistenza in Val Nure (di Stefano Pronti) – In questo saggio si è cercato di dare una sistemazione storica alle vicende della Resistenza in Val Nure, partendo principalmente dalle memorie pubblicate da Giuseppe Panni e da Gino Pancera (1978 e 1972) e da riferimenti degli altri testimoni e studiosi (Chiapponi, Prati, La Rosa, Berti, Carrà, Cammarosano, Cerri, Scaramuzza, Cassinari, Dondi), integrando le notizie con ricordi diretti sui fatti e i personaggi da parte di protagonisti e testimoni tuttora viventi.

copertina di "Non solo partigiani"Non solo partigiani (di Pigoli/Bergonzi) – “Gli alleati ci stimano, finalmente, ma gli italiani, la gente, dico, i politici soprattutto, sanno quello che stiamo facendo?”, chiese un sergente quando fummo messi in libertà. “Alla fine di questa brutta storia, quando saremo di nuovo liberi e potremo rinascere, diranno che l’Italia è stata liberata dagli alleati e dai partigiani”, rispose il cappellano. “Di noi niente?” – “Niente o quasi”.