L’etrusco è forse il più spietato assassino con cui il commissario Boschi abbia mai avuto a che fare. E’ un criminale abile, che non si lascia tracce alle spalle salvo quelle che egli stesso desidera lasciare. Soprattutto, l’Estrusco uccide con una frequenza impressionante, tanto da non concedere agli inquirenti il tempo di ragionare tra un delitto e l’altro.
Perché il serial killer sembra avere così fretta? Quale oscuro disegno si cela dietro una catena di atroci omicidi apparentemente senza senso?
Solo trovando le risposte a queste domande Boschi potrà dare un nome ed un volto all’uomo che sta cercando. Ma avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile perché il male, stavolta, è incredibilmente astuto e altrettanto incomprensibile. Le sue radici, infatti, sembrano affondare in un lontano passato e si intrecciano con quelle di un antico popolo scomparso ormai da secoli.
Non è la prima volta che il killer uccide: anni addietro aveva già colpito. Ora l’Etrusco è tornato, più deterninato che mai a portare a termine il proprio compito.
Il commissario Boschi è l’unico che può fermarlo, ma dovrà stare molto attento, perché le cose non sono mai quelle che sembrano e, come afferma lo stesso assassino, è meglio cercare il male dietro il sorriso di un amico, piuttosto che negli occhi del proprio nemico.
Autore
Enrico Faggioli non ama definirsi un autore “noir”, ma deve a tale genere narrativa la popolarità raggiunta. La saga del Commissario Boschi ha conquistato nel corso degli anni un pubblico sempre più numeroso ed entusiasta.
Nato a Piacenza nel 1961, ha esordito nella letteratura cimentandosi nel difficile terreno del racconto breve. Un approccio felice e gratificante, culminato in una serie di premi e riconoscimenti letterari quali, ad esempio, il Premio Giovanni Guareschi. Proprio con una raccolta di racconti ha inizio il suo connubio con la casa editrice Fabrizio Filos, che non ha più abbandonato dal 2002, anno di uscita del suo primo libro “La donna dipinta”. Seguono “La sindrome di Spartacus”, “Zanne”, “Il cantastorie” nel 2004, “L’Etrusco”, “Il tango delle figlie morte”, “Sangre de Cristo” nel 2006 e, infine, Clandestina” (2007).