Prendo pari pari, con il loro permesso, l’esaustivo articolo pubblicato dagli amici di LETTERE MATTE:
http://letterematte.blogspot.it/2013/06/come-pubblicizzare-e-far-conoscere-il.html
(tenendo presente comunque che alcune delle cose descritte vengono fatte/promosse ovviamente anche dall’editore)
[…]
La pubblicazione è solo il primo passo: c’è lo scrittore, c’è l’editore ma mancano i lettori, ovvero l’anello più importante della catena. Ecco qualche consiglio per attrarne alcuni, per creare un po’ di curiosità attorno al vostro libro e aumentarne la visibilità (e le vendite, si spera).
Prima ancora che il libro esca PARLATENE con amici e conoscenti, senza insistenze (i lagnosi non li sopporta nessuno e il mondo è restio a far loro favori). Dovete sapere che il PASSAPAROLA è un ottimo mezzo per diffondere la notizia e per dare visibilità al titolo (non solo per le vendite immediate). Vi spiego perché: mettiamo che Mario, il vostro vicino di casa, voglia vedere cosa combinate quando non siete occupati a fargli tremare le pareti con il vostro stereo perennemente a manetta. Mettiamo anche che vostro cugino di secondo grado Isidoro (che magari non è neanche un lettore) voglia semplicemente compiacervi e farvi trovare il vostro libro sul tavolo la prossima volta che andrete a trovarlo. Che succede? Succede che Mario e Isidoro andranno dal libraio a chiedere informazioni (e magari a prenotare il libro) e quest’ultimo, il libraio, metterà in moto le rotelline che gli girano in testa (se ne ha), domandandosi: “Cavolo, questo libro deve ancora uscire e già me ne hanno chieste due copie, sarà bene che…” Richiamerà il rappresentante dicendo: “Hai presente quel libro di Pinco Pallino? Sì, quello che ho ordinato in unica copia… guarda, mandamene cinque”. Il risultato sarà che il vostro libro anziché perdersi in unica copia dentro lo scaffale verrà posizionato in pila, quindi in bella vista. Ovviamente anche parlarne dopo che il volume ha visto la luce è cosa buona.
Ora, questa cosa non dovrei dirla, ma ho fatto tante cose che non avrei dovuto e fare… e il più delle volte mi sono divertito un sacco. Tempo fa ho conosciuto un signore che si è ingegnato a dar visibilità al suo testo in questo modo: ha convinto nonni, zie, colleghi e amici a fare il giro delle librerie chiedendo la disponibilità del suo libro. E i librai di mezza Italia, vedendo il numero di richieste, hanno ordinato il libro a pacchi. Il comportamento è stato, insomma, tutt’altro che etico, ma il libro ha goduto di un posizionamento “di favore” all’interno dei negozi. Il lato negativo è che non sempre la visibilità è direttamente proporzionale alle vendite, l’editore potrebbe aver stampato, anziché le 300 copie abituali, 4000 copie che poi potrebbero essergli tornate sul groppone. Copie che lui, l’editore, ha pagato.
[…]
Un altro motivo che potrebbe spingervi a non inimicarvi il libraio è che questo potrebbe essere disposto a tenere comunque alcune copie del vostro libro in deposito (soprattutto se siete del posto). Quindi FATE IL GIRO DELLE LIBRERIE E CERCATE DI CONVINCERE I LIBRAI A TENERE IN NEGOZIO QUALCHE COPIA DEL VOSTRO LIBRO.
CERCATE DI ORGANIZZARE UN BUON NUMERO DI PRESENTAZIONI, tenendo presente che più la libreria (o la biblioteca o la sala conferenze o… be’, avete capito) è vicina a voi e ai vostri amici, più l’evento ha possibilità di successo. In realtà, non sono molte le persone interessate ad assistere a una presentazione di un romanzo di cui non conoscono né la storia né l’autore (diverso è se a pubblicarvi è un grande editore). Quindi se ne avete la possibilità – e le capacità -, qualora vi venga concesso di parlare del vostro libro in un luogo a 300 km da casa vostra, cercate di enfatizzare il tema, più che le vostre abilità stilistiche. Mi spiego: se avete scritto un romanzo in cui la protagonista soffre di disturbi alimentari potreste mettervi d’accordo con un medico che si occupa, appunto, di disturbi alimentari… al libraio potreste proporre un incontro sull’alimentazione all’interno del quale verrà collocata la vostra storia. Cercate di far occupare la mansione di relatore (il tipo che vi fa le domande) da una persona competente (uno scrittore, un giornalista ecc…). Presentare il libro è importante non solo per le vendite immediate (non pensate di vendere 150 copie in un colpo solo, una decina di copie è già un ottimo risultato) ma, soprattutto, per prolungare la permanenza del vostro libro all’interno della libreria. Un libraio che vede le vendite del tal libro ferme da un po’ potrebbe decidere di rendere il titolo, al contrario se si accorge che il libro ha venduto bene potrebbe tenerlo ancora o addirittura aumentarne le copie in giacenza.
Certo, siete brillanti e non sapete cosa voglia dire “avere il braccino corto”. Regalate pure delle copie del vostro libro, ma solo alle persone a cui siete più legati, non a cani e porci. Molto meglio se i cani e i porci il libro se lo vanno a comperare in libreria.
PARTECIPATE A PIU’ CONCORSI LETTERARI PER ROMANZI EDITI CHE POTETE, alcuni sono gratuiti altri no, vedete un po’ voi e decidete a seconda delle vostre disponibilità. Il lato positivo della faccenda è che il se il libro vince acquista prestigio, se non vince fa comunque parlare un po’ di sé. Inoltre avrete modo di addentrarvi più in profondità nella comunità degli scrittori, scrittori che sono anche lettori.
CREATE UN SITO INTERNET sul libro o, in generale, sulle cose che vi riguardano come autori. Parlate del libro, delle presentazioni, delle recensioni e delle interviste che vi fanno. Possibilmente date modo ai lettori di poter leggere un estratto del romanzo, se è gradevole potrebbero essere invogliati ad acquistare il libro. Magari affiancate al sito anche una pagina facebook per avere un rapporto diretto con i lettori e curatela quotidianamente. Se non avete abbastanza competenze informatiche fatevi aiutare da qualcuno più esperto.
Una volta che avete creato il sito fategli UN PO’ DI PUBBLICITA’ ON LINE. Potete gratuitamente parlare del libro e del sito sui forum che ve lo permettono, o pagare qualche soldino per fare apparire un banner pubblicitario su altri siti letterari (meglio se con molte visite). State però attenti a non autocelebrarvi: informare è un discorso, fare il pavone è tutt’altro.
ESISTE ANCHE LA PUBBLICITA’ TRADIZIONALE, NON TRASCURATELA. Acquistate degli spazi sui giornali e sulle riviste specializzate. Vedi sopra: state attenti a non autocelebrarvi (che passate da saccenti e sapientoni).
CREATE DEGLI EVENTI ATTORNO AL LIBRO. Potreste organizzare dei concorsi letterari assieme alla Proloco o alla tale associazione mettendo in palio, oltre al libro, delle targhe (qualche euro dovrete scucirlo senz’altro). Oppure se il libro si intitola “La ricamatrice di Montescudo” potreste pensare a un concorso di ricamo, e così via. Visto che siete scrittori perché non pensare anche di tenere dei corsi di scrittura creativa per principianti utilizzando come testo di studio il vostro romanzo? Tra l’altro su Lettere Matte c’è anche una sorta di manuale di scrittura che potrebbe tornarvi utile. Un po’ di creatività, ragazzi. Siete scrittori, no? Non ditemi che la creatività vi fa difetto! Qualsiasi cosa in grado di funzionare da cassa di risonanza attorno al libro può andar bene.
SFRUTTATE AL MEGLIO I MEZZI DI INFORMAZIONE Guardate le vostre tasche e a seconda delle disponibilità inviate una copia del libro a giornali, periodici, trasmissioni letterarie televisive e radiofoniche (locali e non) chiedendo una recensione o un’intervista. La stessa cosa potete fare con le redazioni di buoni siti internet che si occupano di recensire libri (per inciso, Lettere Matte non recensisce libri su richiesta). Alcuni potrebbero volere un compenso, vedete voi se accettare o meno. Ora, Fabio Fazio avrà senz’altro di meglio da fare che parlare del vostro libro, ma puntate in alto. E’ più facile ottenere ascolto dai piccoli che dai grandi (e di sicuro non fa male al vostro libro aver visibilità in ambito locale) ma… La sapete questa? C’è un tizio che prega il Creatore affinché questi gli faccia vincere il primo premio alla lotteria. L’uomo prega tutti i giorni, imperterrito, anche se di risultati non se ne vedono. Continua a sperare nella clemenza e nel favore di Dio fino all’ultimo giorno, fino all’ultimo respiro della vita. Una volta morto si presenta in paradiso: è imbufalito. San Pietro cerca di placarne l’ira, ma costui lo spintona e va dritto come un missile all’ufficio dell’Onnipotente. Entra e sbatte la porta.
“Che ti succede, figliolo?” domanda Dio, piuttosto sorpreso, alzando gli occhi dalle sue carte.
“Che succede?” fa di rimando il neo morto, nero di rabbia, masticandosi il labbro. “Succede che sono stato un buon cristiano per tutta la vita e ho speso tutti i miei giorni a pregarti. Una sola cosa ho chiesto, che mi facessi vincere alla lotteria… e non è servito a nulla, non ho vinto un bel niente”.
“Caro mio” sorride il Creatore, “non sai quante volte mi sono adoperato per farti capitare tra le mani un biglietto vincente, ma se tu il biglietto non lo comperi…”.